Il Canto come espressione di una Volontà Superiore
Oggi ho pensato di condividere uno spezzone del film-documentario “Voci del Popolo Contadino, voci di tamburo”
Il documentario narra la storia riguardante la musica popolare contadina, patrimonio dei paesi vesuviani e dei monti che affacciano sulla Costiera Amalfitana.
Un racconto che avviene attraverso le “Ultime Voci” di questa straordinaria cultura.
La scena che ho scelto, mostra due amici che si rivedono dopo tanto tempo.
É bello notare come essi si riconciliano attraverso il canto.
In particolare il video ci mostra il tipico canto a distesa campano “A Fronna ‘e Limone”. Le parole presenti, raccontano di due amici che si ritrovano dopo tanto tempo.
Si evince la gioia di questo canto arricchito con melismi cromatici e microintervalli terminanti sulla tonica (1), caratteristica peculiare.
Senza andare troppo nello specifico tecnico possiamo dire che il suono emesso è un suono presente, chiaro, forte ed eufonico.
Perché?
Ciò avviene perché c’è la chiara volontà di esprimere un sentimento di gioia forte, di richiamo, del farsi “notare” dall’altro interlocutore, in questo caso dall’amica che non si aspettava di rivederlo dopo tanto tempo.
Cosa ci fa capire questo?
Ci fa capire come il corpo si assoggetta alla nostra volontà e si lascia guidare da essa trasferendo la propria energia vitale nella voce.
Quindi quando vogliamo farci sentire, chiedere aiuto, esprimere un qualsiasi sentimento è chiaro come le nostre emozioni, la mente, tutto il nostro corpo lavorano sinergicamente ed in pochissimi secondi si organizzano per trasferire all’esterno il suono che ne consegue.
Ne risulterà, pertanto, un suono bello e forte e risonante.
In questo caso specifico si nota una certa frontalità (per via del dialetto utilizzato), caratteristica peculiare di questo tipo di canto popolare.
(1) Roberto De Simone – CANTI E TRADIZIONI POPOLARI IN CAMPANIA
Editore: LATO SIDE 19 (1979)
https://www.youtube.com/playlist?list=PLjTm5BQoe47nhs6oX54PNen6rw3BffKjr