“Usare o non usare il Diaframma”
Molto spesso sento dire :
“Adesso finalmente ho imparato ad usare il diaframma!”
Andiamo con ordine.
Cosa vuol dire letteralmente il verbo “Usare” ?
Transitivo :
- “Utilizzare qualcosa per un fine, impiegare, adoperare” “Assumere, mettere in atto un comportamento, un’attitudine”
Quindi potremmo dire: “Uso/Utilizzo/Adopero il diaframma per…”
Intransitivo :
- “Fare uso di qualcosa o qualcuno, servirsi, valersi”
Quindi diremmo “Faccio uso/mi servo/Mi valgo del diaframma per…”
In tutti i significati si denota una forma attiva del verbo.
Ossia in maniera attiva “Utilizzo, impiego, adopero quella certa cosa per…”
oppure “Faccio uso, mi servo, mi valgo di quella certa cosa per…”
Sappiamo per certo che quando svolgiamo un compito, un’ azione, un movimento in maniera attiva, tutto il nostro corpo si adopera per svolgerla ed ottenerla.
Chi è ad inviare questo input?
La mente.
Il nostro cervello.
Pertanto, nel nostro caso, il cervello riceve l’informazione dalla nostra volontà di essere attivo nell’adoperare il diaframma.
Manda questa informazione al Diaframma (?) che in maniera attiva si adopera per farci cantare.
Domanda:
“Ma se il diaframma è un muscolo involontario come fa ad essere attivo?”
“Come fa il diaframma ad essere utilizzato?”
Risposta:
“Sono i muscoli intercorstali presenti nell’addome che lo tirano (volgarmente detto) verso il basso affinchè si espanda e ci ritorni utile per l’espansione del torace, al fine di ottenere una respirazione globale profonda.”
Ma non finisce qui.
Dire “uso il diaframma” denota un movimento attivo, appunto, che nel canto può essere, anzi quasi sicuramente, controproducente.
Esso crea una “forzatura mentale” nel dover attivare per forza tutti i muscoli affinchè respiriamo bene.
Pertanto ci illudiamo!
Ciò crea costrizione e pesantezza fisica come anche pensare ad “Appoggiare” e “Sostenere”
Pertanto l’ “attivazione” del diaframma non esiste.
Diciamo che “vibra per simpatia” in seguito allo stimolo di tutto il torace che si espande in fase di inspirazione e si ritrae durante l’espirazione.
L’espirazione avviene lentamente per favorirne la fonazione.
Il caro diaframma quindi si “attiva” in maniera passiva (che bel gioco di parole!)
E’ bene pensare all’espansione del torace in fase di inspirazione, piuttosto che all’utilizzo del diaframma.
Questo concetto astratto è fondamentale per poter comprendere la respirazione nel canto.
In special modo ci aiuta a comprendere la fase di presa aerea.
Non è meraviglioso addentrarsi nei luoghi più remoti del canto non mentale, ma fatto di astrazione e immaginazione?