Cantare: un atto di responsabilità
Credo che cantare sia un atto di grande responsabilità verso noi stessi.
Una responsabilità che in primis avviene in maniera inconscia.
Soltanto più tardi, attraverso lo studio ne prendiamo atto.
Si tratta quindi della responsabilità di essere se stessi nella totalità e pertanto di comprendersi.
L’imitazione, ad esempio, non permette di esserlo in maniera completa, conducendoci verso l’esplorazione di una sola parte di noi e della nostra voce. Sicuramente ci fa comprendere la nostra capacità d’imitazione di un altro suono e di conseguenza di un’altra persona. Non ci permette però di essere noi stessi in maniera completa. Può addirittura allontanarci da noi stessi. Sicuramente risulta essere un buon allenamento uditivo e vocale, ma bisogna poi passare avanti se si vuole andare oltre.
Perchè è cosi importante lo studio del canto?
Grazie allo studio, infatti, si può prendere consapevolezza di se stessi.
Gli esercizi vocali relazionati al corpo svolgono il delicatissimo compito di condurci verso la conoscenza profonda di noi stessi. Ci si basa sulle sensazioni e di conseguenza sulle percezioni corporee ed uditive. Tutto ciò comporta un lavoro minuzioso di concentrazione, di volontà e di responsabilità, appunto, verso ciò che siamo.
Vuole essere un atto di amore per e verso di noi.
Comprendere cosa facciamo e cosa possiamo realizzare con la nostra voce, ci indirizza verso la strada della consapevolezza. In altre parole, capiamo i nostri limiti e come possiamo superarli, ma sopratutto comprendiamo le nostre qualità prendendone atto.
Partendo da queste ultime, affermiamo il nostro essere da un punto di vista luminoso e positivo, per poi procedere verso la crescita vocale con entusiasmo ed ottimismo.
Cantare esprime la luce che abbiamo dentro, ognuno di noi!
Essa non può far altro che illuminare lo spazio circostante. Sta a noi lasciarla passare senza oscurarla, traendone un piacere profondo che riscalderà i nostri animi e i nostri corpi!