Perle di Canto

Femminilizzazione della Voce in una persona transgender/transessuale

Durante lo scorso anno accademico ho avuto modo di trattare il tema della voce e della relativa femminilizzazione in una persona transgender, svolgendo un tipo di lavoro che non riguardasse prettamente la voce cantata.
Un lavoro molto delicato che pone come fulcro la riscoperta dell’identità vocale, intesa come rieducazione.

La difficoltà del cambiamento vocale

La difficoltà principale di questo cambiamento vocale è rendere la voce più femminile e naturale possibile, non artefatto.
Si tratta proprio di un’impostazione nuova e diversa della voce che va a modificare in un certo senso il funzionamento dei muscoli coinvolti.

Esiste anche l’intervento chirurgico a cui dovrà seguire la rieducazione logopedica, in modo tale da adattare le corde vocali al cambiamento subìto.
A questo link: https://www.youtube.com/watch?v=frnwr6XLio0 è possibile comprendere al meglio il tipo di vocalità di cui si sta parlando, grazie alla spiegazione del Dott.Foniatra Diego Cossu.

Tipologia di lavoro verso la Femminilizzazione della voce: qualche esempio

Per quanto riguarda il caso specifico con gli strumenti a disposizione, partendo dal respiro, è stato svolto un lavoro personalizzato con esercizi tecnici che hanno permesso innanzitutto una percezione sonora interiore più acuta, come ad esempio può essere l’utilizzo della lingua anglofona (audio sottostante), ed una percezione esteriore del suono.
Un piccolo escamotage, quello dell’utilizzo della lingua inglese che permette di avere una maggiore percezione della chiarezza del suono in modo da renderlo più leggero, allenando, pertanto la percezione sensoriale, mentale e tecnica e permettendo oltretutto all’allievo di apprendere in maniera più spensierata e di sentirsi a proprio agio.
 
Si lavora quindi sulla “risonanza”, sul modo d’intonare le parole, sull’articolazione delle stesse,
peculiarità queste di una donna non trascurando in alcun modo l’importanza psicologica relativa al cambiamento.
Un buon allenamento risulta essere anche l’ascolto del suono femminile come una semplice risata o un’espressione di sorpresa, avendo come punto di riferimento la vocale “A” accennata da un sorriso ad esempio.

Bisogna stare attenti però a non sfociare nel falsetto che oltre ad essere poco naturale, se continuativo porterà la voce a sforzarsi e sopratutto non la renderà di certo femminile, ma solo più acuta e velata.
Basti già pensare al semplice fatto che una donna non parla utilizzando il falsetto.

Di seguito ho inserito l’audio del prima e del dopo, di prime dieci ore di lavoro.
C’è ancora da fare, ma il risultato ottenuto in questo periodo in modalità online è più che accettabile.
L’ allievo sopratutto, ha dimostrato grande forza e tenacia.
Si consideri, infine, che si è partiti da una voce di basso, che è la più grave nella classificazione delle voci maschili.


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