Perle di Canto

La perfezione…è poi così importante?

La perfezione non esiste!
Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase?
Eppure credo che spesso ci si ritrovi a fare i conti con questa parola che, poi solo una parola non è, racchiude in sé tutto ciò a cui si aspira.
Oggi giorno siamo stimolati da tanti input esterni, basti pensare alle continue immagini, video su TikTok, che inevitabilmente ci portano a confrontarci con qualcosa o qualcun altro avendolo come punto di riferimento o di arrivo.
Vorremmo essere come quella cosa lì, in quel posto, quella persona…e cosi via.
Credo siano stimoli che non ci permettono di vedere né di ascoltare nel profondo ciò che desideriamo sul serio.
Ovviamente ci sono sempre le eccezioni!

Parlando della materia musica-canto-suono possiamo dire che siamo parte di continue evoluzioni musicali e canore,
a cui veniamo esposti anche in maniera inconsapevole e talvolta confusa, talvolta da rimanerne schiacciati.
Il nostro orecchio è abituato a consuetudini moderne che mirano sempre di più alla perfezione a discapito di quello che è l’essenziale.
La nostra vista pure comincia ad abituarsi ad immagini stereotipate che molto spesso non corrispondono alla realtà.
Basti pensare ai filtri utilizzati per ritoccare le immagini in modo da apparire più belli…e perfetti.
Anche nella musica accade ciò mediante l’utilizzo dell’Auto-tune per la voce ed esempio.
Spesso viene utilizzato anche come effetto per abbellire ma non parliamo di questo adesso.

In ogni caso credo che la bellezza consista nell’espressione della purezza e della semplicità.

La perfezione non esiste…in “Fimmine Fimmine”

Nel brano “Fimmine Fimmine” (Canto tradizionale salentino) ad esempio si è cercato di utilizzare una vocalità che mi azzarderei a definire a carattere rurale, non “studiata” in modo da lasciare spazio a sonorità ancestrali.
Sonorità appartenenti a donne che portavano il peso della fatica quotidiana, delle ingiustizie del tempo. Sonorità che racchiudono emozioni quali l’angoscia, la rabbia, la frustrazione.
Suoni di altri tempi dove l’intonazione, la tonalità, la precisione sonora e vocale non erano per nulla importanti. Ciò che contava davvero era l’espressione del proprio sentimento tramutato in canto.
Ed è li che nasce la purezza del cantare e appunto dell’espressione vocale.
Lo scopo di questo brano è stato quello di avvicinarsi a quel mondo, per quanto possibile, da un punto di vista vocale e di intonazione, seguendo ciò che l’istinto e il cuore hanno suggerito.

Concludo dicendo che poi non è così importante essere perfetti, ma lo è di più essere.


Bibliografia consigliata:



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